mercoledì, marzo 21, 2007

Uomini Senza Terra - Cooperazione e sviluppo nella realtà contemporanea.

Brasile, anni Settanta. Si sta realizzando, in questa decade, una rivoluzione agricola di straordinaria importanza: attraverso la meccanicizzazione dell'agricoltura, reso superfluo l'impiego di una larga percentuale di forza lavoro, quest'ultima, composta da milioni di contadini abitanti dei terreni agricoli, viene congedata senza troppi convenevoli. In questo modo, come spesso accade, il progresso tecnologico ha il suo drammatico risvolto della medaglia. Milioni di persone sono costrette alla migrazione interna al paese verso aree di coltivazione su larga scala come Mato Grosso, Rondonia e Parà, zone che non possono offrire lavoro e risorse ad un numero così elevato di persone.
Di conseguenza, rivolgono le proprie speranze verso le città, anch'esse impossibilitate a soddisfare un così alto numero di richieste.
L’opinione pubblica cristiana/ecclesiastica si concentra sul problema, sempre più diffuso, dei 'trabalhadores sem terra', i lavoratori senza terra in tutela dei quali, nel '75, nasce il CPT, Commissione Pastorale della Terra, movimento social-politico di religiosi che recuperano la lezione del Concilio Vaticano II - riformismo, primato del principio ecumenico - e la applicano alla questione agricola.
Le prime grandi lotte avvengono a cavallo fra anni Settanta e Ottanta.
Il 21-24 gennaio '84 la nascita ufficiale dell'MST, Movimento Sem Terra, che adotta come principio del suo programma l'azione e l'azionismo, che si esplicita attraverso l'occupazione, a partire dal 1984, delle fazendas, le 'fattorie' brasiliane, più importanti nell'economia del Paese.
"Ocupação é a única solução", primo slogan dei Sem Terra, fu formulato nel loro primo Congresso Nazionale, nell'85.
I punti essenziali del programma del Movimento non riguardano esclusivamente i lavoratori, ma la società nel suo complesso: in primis la terra per i lavoratori, poi, unitamente a questa, la tanto discussa riforma agraria e una più complessiva trasformazione della società.
Per ottenere tutto questo, il MST non si serve esclusivamente di occupazioni e proteste, ma punta sull'insegnamento come possibilità di crescita e qualifica dei lavoratori, attraverso veri e propri programmi di alfabetizzazione e di amministrazione della produzione agricola che portino alla realizzazione di una Scuola Nazionale di Sem Terra.

La mancanza di terre da destinare ai contadini è stato, da subito, uno dei temi scottanti al centro del programma di governo del presidente brasiliano Lula, fin dall'epoca del suo insediamento nel 2002.
Uno dei leader dell'MST, João Pedro Stedile, in un'intervista del 2004 ha ricordato la promessa fatta dal presidente di insediare 410.000 famiglie prima della fine del suo mandato: attualmente Lula è al secondo mandato - è stato rieletto nel 2006 - ma non è riuscito a portare a compimento quanto promesso all'epoca del suo primo governo, realizzando una riforma agraria poco fruttuosa, e ne ripromette la realizzazione nel corso di questo suo secondo governo.
Stedile è scettico riguardo l'operato del presidente e circa il futuro riformamento del nuovo governo, ma porta avanti le sue lotte dall'MST e da Via Campesina, Movimento Internazionale Contadino che abbraccia tutte le nazioni del mondo e che coindivide con l'MST i punti programmatici fondamentali.
Nel 2005, l'MST ha proposto, come modello di riforma agraria sudamericana, il modello di Hugo Chávez, presidente venezuelano, il quale nel 2001 aveva dato vita ad una commissione nazionale con il compito di rilevare lo stato del problema terra nel paese.
"Noi le leggi le abbiamo. Quello che manca è il coraggio di mettere queste leggi in pratica" aveva detto Valquimar Reis, coordinatore nazionale dell'MST.
Quindi, una delle vie per perfezionare l'inadeguata riforma agraria sarebbe ispirarsi all'operato di Chavez, presidente sostenuto attivamente dall'MST.
L'obiettivo principale è di democratizzare l'uso della terra, perchè "la terra è come l'aria, è come l'acqua, che non può essere proprietà privata di nessuno".

Più terra, più produzione e produttività. Più produttività, più ricchezza: per il paese e per i contadini.
Il problema della povertà è, da sempre, uno dei problemi più spinosi della realtà brasiliana, malgrado le potenzialità di questo Paese siano enormi: comparandolo all'Italia, è 32 volte più grande - oltre ad essere lo stato più grande del Sudamerica - vanta ricchezza di materie prime - minerali preziosi e non - e di bioalternative al petrolio - l'etanolo - che ne fanno un paese autosufficiente sul piano di queste risorse, l'unico paese non-Opec a dichiarare, nel 2006, l'autosufficienza da petrolio.
Eppure, in una realtà come questa, i dati parlano chiaro: oltre 174 milioni di abitanti, dei quali un 81% insediato nelle città e un esiguo 19% nelle campagne.
Questo vuol dire, in sostanza, sovrappopolazione insostenibile delle città, spopolamento e abbandono delle campagne, e ulteriore povertà, oltre che inadeguatezza dei servizi pubblici.
Questi problemi, in particolar modo, riguardano il Nordeste del Brasile, vale a dire quella vasta area che comprende molti stati, fra i quali Bahia, Ceará, Rio Grande do Norte e Sergipe: una delle aree più popolose, con il Sudeste di São Paulo e Rio de Janeiro.
Centro nevralgico di nuove iniziative volte alla cooperazione politica e sociale in materia di povertà e sviluppo è Salvador de Bahia, capitale dello Stato di Bahia, città nella quale è stato realizzato il famoso progetto 'Ribeira Azul'.

Cos'è 'Ribeira Azul'?
Ribeira Azul è, anzitutto, un progetto che "parte da una visione integrale dell'uomo", come ha affermato Paulo Souto, governatore dello Stato di Bahia.
'Visione integrale' che implica una conoscenza approfondita e metodologica dell'ambiente nel quale si opera, della popolazione e delle sue esigenze di vita, che comprendono nuove infrastrutture e servizi sociali utili.
Il progetto è partito in una favela - la Ribeira Azul, appunto - che attualmente conta 135.000 abitanti, 35.000 famiglie che vivono con un reddito medio mensile di 140 reais, equivalenti più o meno a 40 euro, e ospita il 15% della popolazione povera di Salvador.
Oltre ad avere una caratteristica che la rende ancora più precaria: è costituita da palafitte che, come in tutte le favelas, sono prive di qualsiasi tipo di servizio igienico-sanitario, così come di luce, gas e acqua.
Sono case illegali, case non di proprietà, abitazioni che per loro natura dovrebbero essere temporanee e sono, invece, permanenti.

Dal '93, grazie all'attività di cooperazione dell'AVSI, Associazione Volontari del Servizio Internazionale, le cose stanno cambiando.
In primo luogo, sono state costruite ex novo o ristrutturate 11 strutture sociali e sono stati attuati 15 progetti sociali rivolti sia ad adulti che bambini.
Per quanto riguarda i servizi igienico-sanitari, la rete fognaria è stata ampliata del 75% nel 2005, mentre per quanto riguarda le abitazioni, sono state costruite 2936 nuove case e ristrutturate 250, permettendo a molti abitanti delle palafitte di trasferirsi e permettendo l'abbattimento di 794 palafitte.
Tutto questo è stato possibile grazie al grande coinvolgimento di imprese, associazioni, ad uno stato, l'Italia, e grazie al coinvolgimento degli abitanti in prima persona, che ha permesso di affrontare il problema con una 'visione integrale dell'uomo'.

In Brasile, molte cose si stanno muovendo, e l'opinione pubblica sembra rendersene conto.
Per dirla con la parole di Stedile: "Questo non è tempo da piantar lattughe, ma alberi. Uno di questi giorni daranno i loro frutti".
In modo tale da avvicinarsi sempre di più al mitico ordem e progresso.
It's a long way to the top.



Per finanziare la realizzazione della Scuola dei Senza Terra:

- sul c/c bancario del Comitato di appoggio al MST: n. 00000100281 intestato a
Benedetta Malavolti e Francesca Carbonari, ABI 05018, CAB 12100 Banca Popolare Etica,
Piazzetta Forzatè 2, 35137 Padova

- su c/c bancario n°4665/09, intestato a "Rete Radié Resch", Banca di
Credito Cooperativo di Vignole, 51038 OLMI (PT)

- su c/c postale n°11468519, intestato a "Notiziario della Rete Radié Resch",
via Piave 22 - 51039 Quarrata (PT)



Fonti:

Il governo brasiliano e la questione agricola:
http://www.kataweb.it/news/item/263684/brasile-lula-nei-prossimi-4-anni-difendero-i-poveri
http://noticias.uol.com.br/bbc/2005/01/12/ult2363u1771.jhtm
http://www.comitatomst.it/stedin70.htm

CPT:
http://www.cptnac.com.br/

Trabalhadores Sem terra:
http://www.mst.org.br/mst/
http://www.comitatomst.it/
http://www.zmag.org/content/showarticle.cfm?SectionID=48&ItemID=5116
http://pt.wikipedia.org/wiki/Movimento_dos_Trabalhadores_Rurais_Sem_Terra
http://web.quipo.it/mst/spinelli.pdf
http://www.mstbrazil.org/
http://www.comitatomst.it/salginte.htm
http://viacampesina.org/main_en/index.php
http://www.instituto_terra.or/
http://www.zmag.org/Italy/stedile-riformaagraria.htm

AVSI - Brasile (Bahia)
http://www.avsi.org/Dinamico/main/NewsDettaglio.asp?ID=217
http://www.avsi.org/documenti/ProgettoRibeira.pdf
http://www.conder.ba.gov.br/ribeira.htm
http://www.mstbrazil.org/?q=viacampesinamarch07cargillethanol

Materiale fotografico:
http://www.terra.com.br/sebastiaosalgado/
http://www.dweb.repubblica.it/dweb/2002/09/28/attualita/attualita/082sal31982.html

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