lunedì, dicembre 21, 2009

Abstracts che non vedrete sul Foglio

DIRITTI La scrittrice cinese Mian Mian, tradotta in più di 30 paesi, che da sola ha fatto causa a Google, che aveva pubblicato online alcuni stralci delle sue opere. Ha presentato la sua querela presso la Corte del popolo di Haidian, il distretto di Pechino delle università e delle società di informatica. L’udienza è fissata per il 29 dicembre: Mian accusa Google di «aver violato i miei diritti d’autore» e annuncia di voler chiedere «perché hanno rispetto solo nei confronti di famose case editrici statunitensi». Il suo avvocato ha chiesto un risarcimento di quasi 9.000 dollari per danni patrimoniali e mentali, e il suo esempio potrebbe spingere molti a seguirla. La sua iniziativa fa seguito a quella intrapresa dalla Società per i diritti d’autore per le opere scritte (Cwwcs), che aveva annunciato un’offensiva contro Google, rea di avere messo on line migliaia di libri cinesi (Marco Del Corona, Corriere della Sera 17/12).

CONCUBINE La capitale cinese del sesso a pagamento si chiama Dongguan e si trova nella regione meridionale del Guangdong, nel delta del fiume delle Perle: qui lavorano oltre 300.000 prostitute e il business dà lavoro a 800.000 persone. La città è strategicamente situata su vie d’acqua, a metà strada fra le metropoli industriali di Shenzen e Guangzhou. Qui, ogni giorno aprono 25.000 locali. Per i nababbi ci sono 120 hotel di lusso. Il primo servizio offerto dalle ragazze è di “sostegno umano”, poi si passa al sesso: ogni locale offre 40 di ragazze, distinte per qualità. Spesso si diventa prostitute per disperazione: il 90% delle concubine è composto da ragazze che prima lavoravano in fabbrica e venivano molestate guadagnando molto meno e lavorando molto di più. Per esercitare la professione, occorre un corso di addestramento professionale; alcune seguono anche corsi di recitazione, imparando a cantare e suonare, spogliarsi, ballare e travestirsi. Due ore di sesso standard, con «doppio amplesso su letto ad acqua», partono da un prezzo base di 15-80 euro. La qualità dell’offerta di Dongguan è sottoposta a certificazione Iso: 300 ispettori esaminano ogni mese locali e concubine, valutandoli secondo molti parametri. I clienti tipici sono manager e lavoratori pendolari, in viaggio fuori città e con disponibilità economica: il 10% dei lavoratori di Dongguan è clientela abituale. Giro d’affari: 70 milioni di euro a settimana. Nel 1949 Mao Tze Tung aveva dichiarato la prostituzione fuorilegge in Cina (Giampaolo Visetti, la Repubblica 17/12).

SUICIDI In Giappone i suicidi sono in costante crescita, e potrebbero raggiungere il record del 2003: 34.400. Due i motivi per togliersi la vita: la visione del suicidio come modo di farla finita onorevolmente e il declino economico della nazione. Uno dei luoghi preferiti dagli aspiranti suicidi è il Mare del Giappone e, in particolare, le scogliere di Tojimbo. Qui l’ex poliziotto in pensione Yukio Shige ha salvato più di 200 persone dalla morte (Massimo Galli, ItaliaOggi 17/12).

SALVARE Il World Oral Literature Project è un’iniziativa dell’università di Cambridge che raccoglie, documenta e custodisce le lingue in via d’estinzione. Secondo l’Unesco, almeno la metà dei 6.500 idiomi parlati nel mondo potrebbe sparire entro la fine del secolo. Il 95% della popolazione mondiale parla 11 lingue. Il responsabile del progetto, l’antropologo Mark Turin, cerca di incoraggiare le comunità indigene a collaborare ricompensandoli con le 30.000 sterline di budget annuale. In futuro, questo patrimonio sarà raccolto in un archivio digitale accessibile su richiesta agli studiosi occidentali. Dice Turin: «Quando una lingua è minacciata, lo è un´intera visione del mondo» (Paola Coppola, la Repubblica 17/12).

TREDICESIMA Per Luigi Einaudi era «uno stipendio comico e immaginario», Gabriele D’Annunzio la chiamava «dodicesima + uno» per superstizione verso il numero 13. Riccardo Bacchelli la definì «ebbrezza nazionale». Nacque nel 1937 come gratifica natalizia, elargibile a discrezione dei datori di lavoro, e divenne obbligatoria prima per gli impiegati, nel 1946 anche per gli operai dell´industria e dal 1960 per tutti i lavoratori dipendenti. È un’abitudine tutta italiana: negli altri paesi sono previste le classiche 12 mensilità. Viene pagata il 19 di dicembre, prima del normale stipendio (Francesco Merlo, la Repubblica 17/12; Chiara Saraceno, la Repubblica 17/12).

TRADIZIONI Venerdì 18 dicembre a Barcellona si voterà per proibire la corrida in Catalogna: è la prima volta che succede in Spagna. Il parlamento discuterà la Legge d’iniziativa popolare (Lip) con le 180.000 firme raccolte da “Plataforma Proul”: per mettere al bando la «fiesta» servono 68 voti (il parlamento regionale ha 135 seggi), e i favorevoli sicuri sono 35, mentre i contrari certi sono 19; i due maggiori partiti, il centro-destra nazionalista di CiU (48 seggi) e i socialisti (37), lasceranno libertà di scelta. Secondo i due maggiori quotidiani locali, La Vanguardia ed El Periódico, vinceranno gli abolizionisti. Nel 2008, anno in cui sono stati uccisi 13.349 tori nel corso di 2.218 corride, solo il 27% degli spagnoli si interessava alla corrida (nel 1971 era il 55%) (Gian Antonio Orighi, La Stampa 17/12).

POLEMICHE La famosa catena di abbigliamento statunitense Gap ha affiancato agli auguri di Natale sulle vetrine un messaggio di Buone Feste che cita anche Hannukkah (festa ebraica), Kwanzaa (festa africana) e il solstizio d’inverno (celebrato dai seguaci del culto Wicca), che cadono tutte nello stesso periodo. Ha seguito una polemica sulla parola “Natale”: “Christmas” contiene un chiaro riferimento a Cristo che potrebbe disturbare i laici. Le associazioni ultraconservatrici sono insorte, accusando ingiustamente Barack Obama di voler promuovere una celebrazione priva di simboli religiosi e di voler trasformare il Christmas Tree (albero di Natale) in Holiday Tree (albero delle Feste). L’accusa, che si basava sulle norme di un concorso per mandare decorazioni al Presidente, si è rivelata infondata: era stata l’ex First Lady Laura Bush a stabilire che sull’albero della Casa Bianca non dovessero comparire simboli religiosi (Anna Lombardi, il venerdì di Repubblica 18/12).

SUDARI Un sudario ritrovato a Gerusalemme quasi 10 anni fa risale al primo secolo ed è il primo tessuto funerario dell’epoca di Gesù trovato a Gerusalemme: vi fu avvolto un uomo malato di lebbra, che morì di tubercolosi. È tessuto in lana e composto da più pezzi di stoffa, a differenza della Sacra Sindone di Torino, che è un unico lenzuolo di lino. Il sudario di Gerusalemme e somiglia molto ai tessuti contemporanei, nella trama e nell’intreccio. Shimon Gibson, responsabile della scoperta: «Il sudario di Gerusalemme ha un tipo di intreccio che si chiama uno-sopra-uno. Quello di Torino ha una fattura medievale, tessuto a spiga, e sicuramente non c’è niente di simile a quanto è stato trovato in Israele risalente al primo secolo» (Paola Caridi, La Stampa 17/12).

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TIRAMISU’ Ecco gli ingredienti del tiramisù più grande del mondo, entrato nel Guinness dei Primati 2010: 180 chili di savoiardi, 300 chili di mascarpone, 60 chili di crema, 72 chili di tuorli d’uovo e 108 di albumi, 192 chili di zucchero, 4,8 chili di polvere di cacao, 12 chili di cioccolato, 120 litri d’acqua, 9,12 litri di caffè e 18 litri di marsala (Sette 17/12).

LABBRA Patrizia Gilardino, esperta di chirurgia plastica, che ha visto aumentare del 40% la richiesta di riempimento labbra da parte della sua clientela maschile, soprattutto da trentenni e quarantenni. «Le labbra sono il nuovo oggetto della bellezza per uomini» perché «la bocca è un´arma di seduzione sempre più utilizzata dagli uomini». Un’indagine dice che oggi lo sguardo femminile si sofferma soprattutto su bocca, mascelle e zigomi maschili. Gli uomini, poi, vivono come una perdita di status e di fascino l´assottigliarsi inesorabile delle labbra, ritenendo la bocca «testimone del tempo che passa ma anche dello stile di vita che si conduce» (Natalia Aspesi, la Repubblica 18/12).

VISO Un viso è bello se rispetta questi parametri: una distanza tra occhi e bocca equivalente al 36% della lunghezza del volto, una distanza orizzontale tra gli occhi equivalente al 46% dell’ampiezza del volto. Una ricerca dell’Università della California di San Diego e dell’Università di Toronto ha condotta una ricerca sperimentale su alcuni universitari, partendo dal presupposto che «la bellezza di un viso femminile è legata soprattutto alla distanza tra gli occhi stessi e la bocca, il tutto rapportato alle dimensioni del volto»: agli studenti è stato chiesto quale fosse il viso più attraente tra quelli proposti, simili ma con diverse distanze tra gli occhi e tra occhi e bocca, dando risultati identici al 99%. Sono stati presi in considerazione solo i visi caucasici (Luigi Bignami, la Repubblica 18/12).

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