lunedì, dicembre 21, 2009

21/12 - Abstracts

SMETTERE A partire dal 2012 sarà in commercio NicVax, il primo vaccino che combatte la dipendenza da nicotina, prodotto dalla casa farmaceutica Glaxosimthkline. A ottobre 2009 sono stati avviati due studi di sperimentazione sull’uomo: 1.600 pazienti tra i 18 e i 65 anni, fumatori di almeno dieci sigarette al giorno, ai quali viene somministrato il vaccino sei volte nel corso di sei mesi. Assumendolo, 480 fumatori di oltre 24 sigarette al giorno hanno smesso di fumare tra la 19ª e la 26ª settimana dall’inizio del trattamento. Il vaccino agisce stimolando il sistema immunitario a produrre anticorpi in grado di legarsi alle proteine della nicotina, rendendole più grandi e pesanti e impedendone l’ingresso nel cervello: quindi la nicotina entra in circolo nell’organismo ma non riesce a raggiungere il cervello e a far produrre dopamina ai neuroni, non causando sensazioni di piacere (Enza Cusmai, Il Giornale 16/12).

ILLUDERE Per i bambini scoprire che Babbo Natale non esiste non è traumatico. Nel 1896 il 22% dei bambini diceva di aver provato disappunto scoprendolo, mentre nel 1979 la percentuale saliva al 39%. Solo il 2% - 6% si era sentito tradito. In un secolo la percentuale dei bambini che vengono a saperlo dai genitori è passata dal 20% al 40%. Il motivo per il quale si tramanda il mito di Babbo Natale è fare felici i bambini: nel 1896 lo era per il 54% dei genitori, nel 2000 per l’80%. L’età di confine, cioè fino a quando il bambino crede ancora all’esistenza di Babbo Natale, sono i sette anni (Anna Meldolesi, Il Riformista 17/12).

SIRENE Shmuel Sisso, sindaco della cittadina di Kiryat Yam, offre una ricompensa di un milione di dollari a chi dia notizie di una sirena che vive nei mari israeliani. Convinto dell’esistenza della creatura, Sisso intende incrementare il turismo locale. Diversi investitori cominciano a interessarsi alla zona. Alcuni raccontano di avere avuto incontri ravvicinati con la sirena. Ad esempio Oleg Borisov, 56 anni, che dichiara di averla incontrata due anni fa: «Ho sentito qualcosa muoversi nell’acqua. Verrà il momento in cui apparirà. Anche il Messia verrà presto, nel 2012». Non mancano gli scettici: come Mordechai, che in 50 anni non ha mai notato nulla di strano. Nel frattempo, sul molo cittadino è stata posta una piccola statua dorata in fibra di vetro raffigurante la sirena (Elisabetta Iovine, ItaliaOggi 17/12).

CARNE Martedì 22 dicembre andrà in onda su Italia1 il programma Ciccia e bella. Protagoniste Silvia, milanese, 34 anni, responsabile in un supermercato; Alessandra, catanese, 33 anni, mamma di due bambini; e Paola, melzese, 36 anni, operaia. Le immagini dei loro corpi (senza volto) in lingerie sono state trasmesse su un maxischermo in piazza Duomo, a Milano, esposte ai commenti dei passanti. Fatma Ruffini, produttrice del programma: «Ai casting si sono presentate tantissime donne ma quando abbiamo chiesto loro di spogliarsi molte se ne sono andate. Vogliono nascondersi». Le tre partecipanti saranno sottoposte a lezioni di abbigliamento, trucco, pettinatura, portamento e sana alimentazione. A condurre il programma sarà Rossella Brescia, in perfetta forma, ma per la quale «il seno prosperoso ha rappresentato per anni un problema enorme» (Chiara Maffioletti, Corriere della Sera 17/12).

SHOPPING Daniel Kruger, professore dell’Università del Michigan (Usa), ha condotto una ricerca su quanto le differenze tra i sessi, riguardo allo shopping, siano frutto dell’evoluzione. Le differenze nei comportamenti si sarebbero definite all’epoca delle prime società umane, nel Paleolitico, quando la divisione dei compiti era netta: agli uomini la caccia, alle donne la raccolta di frutta, erbe, bacche e funghi. «Le donne si muovevano in gruppo, dovevano valutare tipo e qualità di un alimento, in base a odore e colore. Era una scelta complessa, chi sbagliava rischiava l’avvelenamento. Spesso la ricerca di cibo coinvolgeva la prole, che non poteva essere lasciata senza protezione. Gli uomini, invece, andavano a caccia da soli o in gruppi coordinati. Lo scopo era di riportare carne al villaggio, il più presto possibile. La caccia ha aiutato l’uomo a sviluppare un maggiore senso dell’orientamento. Nelle donne si è formato il gusto del colore e dell’individuazione». Queste capacità si riflettono nel moderno shopping. Inoltre l’acquisto, per l’uomo, è un momento solitario, mentre per la donna è un rito di gruppo (Fabio Sindici, La Stampa 16/12).

RUBARE Alle 14.15 di sabato 19 dicembre, c’è stato il picco annuale dei furti, per un totale di 4,8 miliardi di euro (nel 2008 si sfiorarono i cinque miliardi) in vista del Natale. Negli ultimi 12 mesi i commercianti europei hanno subito furti per 84 miliardi di euro, quelli italiani per 3,8 miliardi: quest’anno c’è stato un incremento di ben il 6,2% delle sparizioni, che hanno inizio già dalla seconda settimana di novembre. Due recenti casi di cronaca: un padre rapinatore per comprare orsetti ai figli e una madre sorpresa con un bottino di macchinine e bambole. Molti ladri sono clienti, che rubano casualmente e per istinto, soprattutto giovani, tra i 16 e i 25 anni (solo il 2% ha più di sessant´anni). Il bottino: soprattutto vestiti, accessori e lingerie. Seguono prodotti alimentari, per la cura del corpo, tecnologici (Caterina Pasolini, la Repubblica 18/12).

CARCERI Sull’isola di Pianosa in Toscana, ha sede il Sembolello, la prigione più piacevole d’Italia: i carcerati godono di un regime di semilibertà in camere singole senza sbarre, lavorano sette ore al giorno e la sera devono rientrare entro le 22, si cucinano da soli e posseggono il cellulare. I detenuti sono sette: il macedone Miki, il marocchino Mustafà, il sudamericano Hugo, il senegalese Ndiaje e gli italiani Rosario, Luca e Angelo. Ciascuno di loro ha un ruolo: ad esempio, Luca fa il cuoco, Angelo il cameriere, Miki assiste gli archeologhi che fanno scavi nella zona e accompagna i turisti per l’isola. Il progetto del carcere aperto funziona e il direttore Carlo Mazzerbo vorrebbe ampliarlo: «Il nostro obiettivo è aumentare il numero dei detenuti sull’isola. Ci sono da ristrutturare immobili, gestire le strutture, lavorare la terra. Potremmo aprirla al turismo tutto l’anno. Potremmo sistemare 50-60 posti letto a costi zero» (Iacopo Gori, Sette 17/12).

SPIE Un team di ricercatori italiani ha inventato un microscopio che vanta una risoluzione di sette nanometri, cioè sette miliardesimi di metro. Marco Lazzarino, ricercatore al Tasc di Trieste dell’Istituto nazionale di fisica della materia del Cnr: «È il record assoluto a tutt’oggi, dato che il limite di risoluzione si fermava a 14 nanometri. La tecnologia del nuovo microscopio impiega una sonda che, come la punta di un giradischi, passa sulla superficie di un campione, leggendone le infinitesimali flessioni. Poi un’antenna trasforma i dati in informazioni sulla composizione chimica e sulla struttura tridimensionale». Fino a poco tempo fa, oltre una risoluzione di 14 nanometri non si poteva scoprire nulla. Grazie a questa invenzione si può: secondo i ricercatori, le applicazioni più prossime della scoperta sono nella diagnostica e «nell’individuazione di molecole rilasciate nel sangue dai tumori: così si potranno capire i meccanismi attraverso i quali le cellule cancerose si replicano». Il primo a introdurre il concetto di nanotecnologia fu il fisico Richard Feynman, in una lezione universitaria che tenne nel 1959 (Marco Pivato, La Stampa 16/12).

MIOPI Negli Usa negli ultimi 30 anni è cresciuto di due terzi il numero dei miopi, passando dal 25 al 41,5%. Federico Maria Grignolo, direttore della clinica oculistica dell’Università di Torino, ricorda che non c’è nessuna prova che la miopia sia provocata dall’eccessivo uso di pc, televisori e simili. In Italia quasi un bambino su tre arriva alla pubertà senza essersi mai sottoposto a una visita oculistica, circa un terzo dei bambini che hanno un problema oculistico non porta gli occhiali. Nella popolazione di età superiore ai 14 anni il 17% di quanti sanno di avere un difetto della vista non fa nulla per correggerlo (Anais Ginori, la Repubblica 17/12).

TELECAMERE Nella casa del Grande Fratello, 1.500 metri quadrati, sono piazzate più di 80 telecamere. La numero 71 inquadra tazza del gabinetto e bidet: quello che riprende non è mandato in onda, ma la 71 rimane accesa per sicurezza, in caso di malori. Alle riprese della Casa lavorano 200 persone, otto autori coordinati da Andrea Palazzo, un servizio catering, un laboratorio di falegnameria e un ufficio di produzione tuttofare. Gli operatori fanno tre turni di lavoro: 7-15, 15-23 e 23-7. Tutt’attorno alla casa c’è un corridoio angusto e oscurato, in cui si deve fare assoluto silenzio: è il cosiddetto “acquario”, il luogo più segreto del Grande Fratello, dal quale si possono spiare da vicino gli inquilini della casa (Paolo Conti, Sette 17/12).

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